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Padre Tullio Locatelli nuovo Padre Generale dei Giuseppini del Murialdo

Il 12 Giugno 2018 mentre in italia era ancora notte fonda, a Quito in Ecuador, durante il Capitolo Generale dei Padri Giuseppini del Murialdo, Padre Tullio Locatelli è stato eletto Padre Generale della Congregazione di San Giuseppe. L’intera comunità della parrocchia Santa Maria Immacolata e San Giovanni Berchmans – Opera San Pio X si unisce a tutta la famiglia del Murialdo, nel ringraziare Padre Mario Aldegani per questi anni di servizio trascorsi, e nell’augurare a padre Tullio e ai suoi collaboratori un buon lavoro a capo e al servizio di tutta la nostra famiglia. Che lo Spirito Santo possa sempre accompagnare i responsabili della nostra comunità giuseppina e l’intera famiglia allargata del Murialdo, laici e consacrati, perché possiamo sempre camminare insieme come una grande famiglia unita in Cristo.

Tutte le notizie e gli approfondimenti sul Capitolo Generale alla pagina www.murialdo.org

Padre Tullio Locatelli esattamente un anno fa scriveva tra le colonne del nostro giornale parrocchiale “Il Murialdino” nel descrivere e raccontarci la figura di San Leonardo Murialdo. Rileggiamo insieme le parole del nuovo Superiore Generale della Congregazione:

 

da Il Murialdino – Maggio 2017

Le tappe della sua vita

San Leonardo Murialdo nasce a Torino il 26 ottobre 1828. Ancora giovane chierico, lavora nei primi oratori torinesi, tra i ragazzi poveri e sbandati della periferia. Nel 1851 diventa sacerdote e continua la sua attività negli oratori, finché la Provvidenza lo chiama nel 1866 a farsi carico di giovani ancora più poveri ed ancora più abbandonati: quelli del Collegio Artigianelli. Da allora in poi tutta la sua vita è dedicata all’accoglienza, all’educazione cristiana e alla formazione professionale di questi ragazzi.

Per loro egli fonda nel 1873 la Congregazione di San Giuseppe (Giuseppini del Murialdo) e negli anni seguenti avvia nuove iniziative: una casa famiglia (la prima in Italia), una colonia agricola, altri  oratori, insieme a tante altre opere.

Quella del Murialdo è una presenza significativa nel movimento cattolico piemontese. Lavora per la stampa cattolica, è attivo all’interno dell’Opera dei Congressi, è uno degli animatori dell’Unione Operaia Cattolica. Nel 1876 appoggia la fondazione della Voce dell’Operaio, il primo giornale operaio cattolico sorto nella nostra penisola.

La sua esistenza terrena finisce il 30 marzo 1900, ma anche noi, lontani nel tempo, possiamo attingere alla sua preziosa eredità spirituale. Possiamo far tesoro della sua esperienza di Dio: egli ci ama per primo, personalmente, in ogni istante. Il suo amore è infinito, tenero, misericordioso. La nostra risposta a questo amore sarà un fiducioso abbandono nelle mani di Dio, una ricerca gioiosa della sua volontà, un cuore totalmente donato a lui ed ai giovani, specialmente a quelli più poveri e più soli.

Paolo VI lo ha proclamato beato nel 1963 e santo nel 1970.

La festa liturgica di san Leonardo Murialdo ricorre il 18 maggio.

 

Paolo VI ha detto di lui, in occasione della sua beatificazione

«La sua storia è semplice, non ha misteri, non ha avventure straordinarie; si svolge in un corso relativamente tranquillo, in mezzo a luoghi, a persone, a fatti ben conosciuti. … Egli non è un uomo lontano e difficile, non è un santo sequestrato dalla nostra conversazione; è un nostro fratello, è un nostro sacerdote, è un nostro compagno di viaggio. Il quale però, se davvero lo avviciniamo, non mancherà di provocare in noi quel senso di ammirazione dovuto alle anime grandi, quando ci accorgeremo di certa sua nascosta profondità interiore, di certa sua inflessibile costanza in tante non facili virtù, in tante sue finezze di giudizio, di tratto, di stile, che faranno dire a noi ciò che altri, lui vivente, dissero al suo incontro, come se si trattasse d’una felice scoperta: è un santo! …

Ed è perciò a lui bene  riferito il giudizio d’un contemporaneo: “fu un uomo straordinario nell’ordinario”…

Egli si avvide che d’intorno a lui bisogni gravi e urgenti reclamavano il suo intervento. Non cercheremo in lui novità di pensiero, troveremo invece in lui la novità di opere. L’azione lo qualifica. Spinto dal di dentro del suo spirito, chiamato al di fuori da nuove vocazioni di carità, questo sacerdote ideale si concede ai problemi pratici del bene a lui presente…

Oggi la Chiesa solleva ad onore e ad esempio quest’uomo mite e gentile, questo sacerdote pio ed esemplare, questo fondatore saggio e laborioso».

 

I “desideri” del Murialdo

Il Murialdo ha fondato una congregazione per l’educazione dei giovani, specie poveri ed abbandonati. Egli chiede ad ogni giuseppino di essere educatore dei giovani come lo fu san Giuseppe per Gesù, in famiglia e nella bottega di Nazareth.

L’esperienza spirituale dell’amore di Dio sostiene l’opera educativa, anzi ne diventa uno spazio privilegiato nel quale testimoniare che i giovani stessi sono chiamati da questo amore non solo a rispondervi ma anche ad esserne testimoni presso gli altri giovani. Nell’opera educativa l’amore verso gli altri si fa amore concreto verso la sua persona, servizio in prospettiva di futuro, custodia e sviluppo di quanto di bello e di buono c’è in ogni giovane.

Il Murialdo ha chiesto di essere “arcidevotissimi” della Madonna, invocata come madre di misericordia e mediatrice di ogni grazia. A Lei il Murialdo si affidò nei momenti più importanti della sua vita e ne ebbe sempre soccorso ed aiuto.

Convinto che l’opera educativa sia frutto di un operare insieme, poneva nella comunione di intenti e di azione tra i religiosi e i laici, le basi di un educare fecondo e fruttuoso.

Oggi la Famiglia del Murialdo, religiosi e laici,  vuole essere custode e testimone di questa ricchezza, che si alimemta e si sviluppa alla luce del carisma di San Leonardo Murialdo.

Tullio Locatelli

 

 

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