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Orientamenti diocesani per la settimana santa

Dal Cardinale Vicario Angelo De Donatis:

Carissimi, 

come forse temevamo, ci apprestiamo a vivere la Settimana Santa in una situazione di emergenza sanitaria mondiale, senza poter vivere comunitariamente le celebrazioni pasquali.

(…)

Vivremo pertanto la Pasqua innanzitutto nelle nostre case, riscoprendo l’ascolto della Parola di Dio e la ricchezza dei simboli della Liturgia, celebrati nella Chiesa domestica. Saranno le nostre abitazioni il vero tempio in cui celebrare con fede: come nelle case degli Ebrei nella Pasqua dell’Esodo, come nelle case dei primi cristiani di Roma venti secoli fa. 

(…)

«quanto alle celebrazioni liturgiche, le norme stesse – alla luce dell’esclusiva ratio di tutela della salute pubblica per cui sono emanate – sono da intendersi nel senso che le celebrazioni medesime non sono in sé vietate, ma possono continuare a svolgersi senza la partecipazione del popolo, proprio per evitare raggruppamenti che potrebbero diventare potenziali occasioni di contagio. Le celebrazioni liturgiche senza il concorso 

dei fedeli e limitate ai soli celebranti ed agli accoliti necessari per l’officiatura del rito non rientrano nel divieto normativo (…)». 

(…)

Vi invito pertanto a custodire nel cuore e a fare tesoro delle parole profetiche che il nostro Vescovo Francesco ha rivolto alla Chiesa e al mondo intero, nel momento di preghiera che ha presieduto sul sagrato della Basilica Papale di San Pietro, lo scorso 27 marzo. Desidero condividere con voi alcuni passaggi della sua meditazione. Vorrei che risuonassero nei nostri cuori con tutta la loro forza ispirante e consolanti: 

    «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Signore, ci rivolgi un appello, un appello alla fede. Che non è tanto credere che Tu esista, ma venire a Te e fidarsi di Te. In questa Quaresima risuona il tuo appello urgente: «Convertitevi, ritornate a me con tutto il cuore» (Gl 2,12). Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri […]. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. La preghiera e il servizio silenzioso: sono le nostre armi vincenti. Il Signore ci interpella e, in mezzo alla nostra tempesta, ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità, sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare. Il Signore si risveglia per risvegliare e ravvivare la nostra fede pasquale […]. In mezzo all’isolamento nel quale stiamo patendo la mancanza degli affetti e degli incontri, sperimentando la mancanza di tante cose, ascoltiamo ancora una volta l’annuncio che ci salva: è risorto e vive accanto a noi. […]. Abbracciare la sua croce significa trovare il coraggio di abbracciare tutte le contrarietà del tempo presente, abbandonando per un momento il nostro affanno di onnipotenza e di possesso per dare spazio alla creatività che solo lo Spirito è capace di suscitare. Significa trovare il coraggio di aprire spazi dove tutti possano sentirsi chiamati e permettere nuove forme di ospitalità, di fraternità, di solidarietà. (PAPA FRANCESCO, Meditazione in occasione del momento straordinario di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro, 27 marzo 2020). Sento di esprimere, anche a nome di voi tutti, una profonda gratitudine al nostro Vescovo Francesco per le sue parole di fede che venerdì scorso hanno risuonato in una piazza san Pietro attonita e silenziosa, in cui troneggiavano il Cristo crocefisso e sua Madre, la Vergine Salus populi romani. Siamo riconoscenti a Papa Francesco che guida con coraggio la barca di Pietro in questa tempesta mondiale e lo ringraziamo per la sua testimonianza di prossimità nella preghiera e per il suo quotidiano confermarci nella fede. Scrivendo ai nostri confratelli sacerdoti che sono in missione Fidei donum, accomunati dalla sofferenza e dalla compassione per il dolore di tanti nostri fratelli e sorelle, ho evidenziato come «intuiamo nel discernimento dello Spirito Santo che in questo momento si sta realizzando una purificazione profonda, non solo in noi stessi ma nell’intera comunità cristiana e che questo passaggio ha a che fare con la Pasqua di Gesù. Stiamo attraversando una Quaresima che ci segnerà profondamente, perché ci spinge ad entrare, attraverso la vita, nella Sapientia Crucis» (Lettera del Vicario ai sacerdoti Fidei donum del 26 marzo 2020).. (…)

In considerazione di quanto sopra esposto, invocando lo Spirito di Sapienza e di discernimento, dispongo quanto segue:

– i fedeli, adeguatamente informati dell’ora d’inizio delle celebrazioni, sono invitati a partecipare devotamente alle medesime, in modo che possano unirsi in preghiera, dalle proprie abitazioni, in spirito di comunione ecclesiale. Raccomando loro di seguire le Liturgie presiedute dal Santo Padre, nostro Vescovo e, in ogni caso, di dedicare un congruo tempo all’orazione personale e familiare, valorizzando soprattutto la Liturgia delle ore e le altre pratiche di pietà. Rinnovo l’invito a valorizzare la catechesi per gli adulti e per i bambini, con la spiegazione dei segni liturgici da utilizzare nella preghiera in famiglia, nonché a vivere la carità “del telefono” o quella della porta accanto”. La Diocesi di Roma mette a disposizione, sul proprio sito web (diocesidiroma.it), alcuni sussidi per la preghiera in famiglia. 

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