Home Progetto 2012-2015 La storia: ricordare per vivere

La storia: ricordare per vivere

Come già risaputo, l’edificazione di tutto ciò si deve ad un’idea prima ed alla volontà poi del Papa San Pio X, il quale, agli inizi del ‘900, transitando a Roma da queste parti da Cardinale Patriarca di Venezia, per rendere omaggio alla tomba del Papa Pio IX nella Basilica di San Lorenzo al Verano, notò nell’agro tiburtino la vasta zona desolata ed abbandonata in cui i gruppi di ragazzi esprimevano la propria esuberanza giovanile come potevano.
L’idea di un’opera giovanile, con annessa chiesa, ebbe pronta e felice attuazione già un anno dopo la sua elezione a Sommo Pontefice con il nome di Pio X, affidandone la cura ai Giuseppini del Murialdo, a lui già noti a Venezia. Una lapide in via dei Campani 72 ricorda appunto la prima presenza dei Giuseppini nel quartiere di San Lorenzo, in un appartamento nel cortile dello stabile e nel campo da gioco per i primi ragazzi frequentanti l’oratorio e la catechesi. Siamo nel 1904. A soli tre giorni dall’inizio delle attività dell’Oratorio (16 Marzo 1904) il Papa riceve in udienza il P. Maurizio Chamossi, primo giuseppino ad iniziare l’opera in Roma. È facile immaginare cosa avrà
chiesto il Papa e cos’altro c’era da fare urgentemente per gli inizi delle attività pastorali e sociali. Si svolgono pertanto le relative pratiche e si richiedono le autorizzazioni per l’acquisto del terreno per la chiesa e le opere annesse. La chiesa fu costruita in soli cinque anni (un record per l’epoca) grazie anche al contributo dei cattolici belgi.
L’anno 1909 è l’anno intenso vissuto dalla Parrocchia, che vede, oltre l’istituzione canonica, la consacrazione della chiesa dedicata all’Immacolata e a S. Giovanni Berchmans (dal Cardinale Mercier, Primate del Belgio, il 13 marzo, per desiderio del Papa), la nomina del primo parroco P. Pietro Carrà, l’inaugurazione del circolo “S. Giovanni Berchmans” per i giovani dai 18 e 25 anni, il primo saggio ginnico dell’Associazione sportiva SPES; l’avvio dell’anno scolastico per i ragazzi; la banda musicale Pio X inizia le sue attività ricevendo encomi anche dal Papa stesso in un’udienza del 1909.
Nel 1910 si ha la prima processione dell’Immacolata per le vie del quartiere con la bella statua, dono del Papa, che ancor oggi possiamo ammirare. Da quel giorno ebbe inizio per la nuova parrocchia un fiorire continuo di attività con grande concorso di popolo e consolante frequenza ai sacramenti.
Già nell’anno 1926 si ha un quadro preciso delle attività che si svolgono all’Opera Pio X e che andranno avanti negli anni con grande risonanza in tutta la città; ne citiamo alcune: Collegio Pio X – Scuola di Arti e Mestieri – Patronato giovanile comprendente: Paggetti del S.S. Sacramento; Piccola milizia di Gesù; Crociati del S.S. Sacramento; Scuole elementari gratuite – doposcuola; Scuola serale di disegno; Reparto Esploratori Roma XI; Squadre ginnico-sportive; Circolo “S. Giovanni Berchmans” (aspiranti – effettivi juniores e seniores) poi Associazione di Azione Cattolica; Sezione Filodrammatica; Scuola di Musica e precisamente: Banda Pio X; Sezione mandolinistica; Sezione orchestrale; Schola cantorum; molto apprezzati concerti e messe cantate all’epoca in latino diretti da sacerdoti maestri di musica. Associazione Uomini Cattolici suddivisi in: Circolo di cultura; Padri Cristiani; Ritiri operai; Associazione di S. Vincenzo de’ Paoli.
Il 9 Settembre 1928 si svolge la cerimonia della posa della prima pietra del campanile,
che nel progetto dovrà eguagliare quello di piazza S. Marco a Venezia, e che ancor oggi possiamo ammirare ieratico e solenne nella struttura nei suoi 45 metri di altezza. Nel giugno successivo si avrà l’inaugurazione.
Giungiamo alla pagina triste del 19 Luglio 1943, che ogni anno ricordiamo: quella del bombardamento a Roma e proprio a S. Lorenzo. Molto si è detto e fatto nel tempo per ricordare i lutti e i disastri avutisi in tutto il quartiere con ancora vistose immagini in alcuni palazzi.
L’odierno consesso in parte ci riunisce proprio per ricordare una delle figure più note tra i sanlorenzini: P. Libero Raganella che, insieme alla comunità giuseppina del tempo, furono instancabili nel soccorrere i feriti e alleviare i disagi venutisi a creare nel quartiere. Va sottolineato che la Parrocchia in quei tempi fu centro di raccolta, di aiuti e di informazioni.
I cortili dell’opera si riempiono di ragazzi e di giovani, che divisi nelle loro fasce d’età, giocano, seguono con interesse lezioni di cultura religiosa, civica, di canto, di recita, crescendo con buoni propositi e serietà che saranno loro utili nella vita. È giusto pertanto dare merito e onore alla folta schiera di Padri Giuseppini che in questi centouno anni hanno speso energie per la nostra Parrocchia e la nostra Opera; giova anche ricordare che dal quartiere nel tempo sono fiorite oltre 60 vocazioni religiose sia maschili che femminili e di queste ben 38 Giuseppine.
Un particolare segno di gratitudine va anche alle Congregazioni religiose femminili che in questo secolo di vita hanno svolto con proficua attività apostolica per le fanciulle e ragazze del quartiere, tramite asili, scuole, dopo-scuola, corsi di cucito e ricamo, recite, attività infermieristica domiciliare, pensionato universitario per i fuori sede, attività quest’ultima inseritasi nel 1973 anche nei locali del San Pio X, negli ambienti una volta occupati dal collegio. Molti gli universitari che, al termine dei loro corsi di laurea hanno mantenuto un caro ricordo dell’accoglienza e del clima familiare vissuto. Numerose poi nel corso di questi nostri anni l’avvicendarsi di cerimonie e avvenimenti lieti e tristi; le premiazioni e riconoscimenti in campo nazionale di tante nostre associazioni, l’inserimento di tanti nostri allievi in posti di responsabilità civica, politica e sociale.
Dopo il periodo infausto della guerra e del bombardamento del quartiere S. Lorenzo (19 Luglio 1943) che a tutt’oggi è ricordato annualmente con cerimonie civili
e religiose, le attività parrocchiali e dell’Opera S. Pio X riprendono a pieno ritmo grazie all’impegno pastorale ed educativo svolto dalla Comunità dei Padri Giuseppini, alcune figure dei quali restano indelebili nel ricordo costante di tutti. Un primo avvertimento degno di essere menzionato è la volontà espressa dal popolo tiburtino (15 Agosto 1942) di procedere alla decorazione interna della Chiesa, con affreschi e pitture che mettano in risalto la vita e la gloria della Madonna, attorniata dalle raffigurazioni di alcune persone decedute nel tragico atto bellico e dai primi parroci della parrocchia.
Per tutto ciò viene dato incarico al pittore Mario Prayer (Maggio 1946) di procedere con l’abside e le pareti del presbiterio, e qualche anno dopo con il transetto e la navata centrale (Giugno 1952). I lavori saranno conclusi nel Luglio 1954, Anno Mariano, e inaugurati solennemente lo stesso anno alla presenza del Cardinale Clemente Micara, Vicario del Papa per la Diocesi di Roma, di altre autorità civili e religiose e di gran numero di popolo del quartiere, ammirati per le belle riproduzioni che ancora oggi destano meraviglia e incanto.
Altro avvenimento degno di ricordo è la Canonizzazione del grande benefattore della Chiesa, il Santo Padre Papa Pio X, avvenuta nel 1954 con grandi celebrazioni partecipate da migliaia di fedeli. In questi anni (1950-1968) scuole, collegio, associazioni, colonie estive sono frequentatissimi. L’apparato scolastico tra elementari, medie e commerciali è costituito di oltre 500 ragazzi, 30 insegnanti tra religiosi e laici secondo le proprie materie d’insegnamento; solo la comunità è composta di ben 20 confratelli, che si impegnano nel campo scolastico, assistenziale e parrocchiale.
Il cinema (prima S. Pio X, ora “Tibur”) al chiuso e all’aperto d’estate offre buoni spettacoli per la popolazione; ai ragazzi alla domenica, dopo la S. Messa del mattino, viene offerto nel pomeriggio uno spettacolo cinematografico. Nel corso dell’anno si cura anche l’aspetto culturale e turistico per tutte le categorie sociali presenti in quartiere: conferenze, ritiri, pellegrinaggi, gite, il tutto sempre con la presenza vigile ed entusiasta dei vari assistenti.
A livello diocesano molte associazioni della Parrocchia raggiungono traguardi eccellenti nelle gare di cultura religiosa (Uomini di A. C., Giovani di A. C., Figlie di Maria).
Nel febbraio 1957 il P. Bortolo Zanata, parroco per ben 17 anni, tanto benemerito e figura di primo piano nel periodo della guerra e in quello della ricostruzione, raggiunge la casa del Padre, carico di anni, di meriti e di deferente gratitudine che tutto il quartiere gli manifesta il giorno dei funerali.
Si pensi che, dopo la solenne cerimonia in chiesa e la commemorazione sulla piazza antistante la chiesa, la salma è trasportata a spalla in processione attraverso le vie del quartiere fino al Verano. Interessanti e commoventi le testimonianze resigli da ogni categoria di persone e che furono poi pubblicate in un numero speciale del “Monumento Vivente” (bollettino parrocchiale dell’opera). Segue il servizio pastorale del nuovo Parroco, P Giuseppe Canova, che dura ben 12 anni; altra figura degna di ricordo per la sua poliedrica attività in Parrocchia e in Diocesi. Vasta la sua opera di pastore d’anime, dall’oratoria facile e suadente, di sempre nuove iniziative a vantaggio di tutti. È lui che predispone le celebrazioni solenni del 50° della Parrocchia e dell’incoronazione della statua della Madonna compiuta dal Cardinale Paolo Giobbe (31 Maggio 1959). A livello diocesano è chiamato alla significativa carica di segretario del Collegio dei Parroci di Roma, insieme alla venerata figura di Don Umberto Terenzi, Parroco – Rettore del Santuario del Divino Amore, ora Servo di Dio. In questi anni felici, sia per la Chiesa (indizione del Concilio Ecumenico Vaticano II, del Sinodo Diocesano di Roma ad opera del Beato Papa Giovanni XXIII), sia per l’intera nazione italiana (vedasi il cosiddetto boom economico, la rinascita del dopoguerra, i ceti familiari migliorati a livello economico e lavorativo permettono anche in quartiere vistosi cambiamenti), anche la chiesa parrocchiale risente di prime trasformazioni: pavimentazione in marmo del presbiterio, spostamento dell’altare maggiore secondo le nuove norme liturgiche, la nuova sede del celebrante, l’ambone in marmo. L’anno 1963 è celebrativo per tutta la famiglia Giuseppina (sacerdoti, laici, giovani, collegiali, associazioni e parrocchie): il Fondatore Leonardo Murialdo è iscritto all’albo dei Beati (3 Novembre 1963) da Papa Paolo VI nella Basilica Vaticana, in periodo di pieno svolgimento del Concilio Ecumenico a Roma. Numerose furono le presenze tripudianti da ogni parte d’Italia di confratelli, giovani e fedeli partecipanti al rito.
La Parrocchia dell’Immacolata fu poi sede di un solenne triduo di ringraziamento in onore del nuovo Beato (7-9 Novembre) con la partecipazione alle funzioni di Cardinali e dei seguenti Episcopati regionali, rappresentativi delle sedi delle opere murialdine: Piemontese – Veneta – Romana, dell’Argentina, del Brasile, del Cile. Figure eminenti del Concilio furono presenti; basti ricordare i Cardinali Urbani, Traglia, Giobbe, Forni, Copello, Silva Henriquez; tra i Vescovi anche Mons. Albino Luciani, futuro Papa Giovanni Paolo I.
L’anno 1966 ci ricorda un altro grande avvenimento: la visita in quartiere e la S. Messa celebrata in Chiesa di Papa Paolo VI. Il Papa stesso nel suo discorso riandò con la memoria al tragico luglio del ’43, allorché lui, giovane monsignore della Segreteria di Stato, accompagnò Papa Pio XII in visita a San Lorenzo alcune ore dopo il bombardamento.
Nel 1969, grazie sempre a Papa Paolo VI, la chiesa dell’Immacolata assume Titolo Cardinalizio.
Sono stati quattro finora i Cardinali Titolari della nostra Chiesa: Card. Peter Thomas Mc-Keefry (Nuova Zelanda); Card. Reginald Delargey (Nuova Zelanda); Card. Ernesto Corripio Ahumada (Messico); Card. Raymundo Damasceno Assis (Brasile).
Il 1970 è l’anno della Canonizzazione del Murialdo, fatta da Papa Paolo VI; anche in questa circostanza seguì il triduo solenne in Parrocchia sempre presenziato da numerose autorità religiose e civili.
L’anno 1972 vede nuove realizzazioni d’arredamento sia in chiesa che nei locali dell’Opera: la pavimentazione in marmo di tutta la Chiesa, nuovi banchi, la nuova statua del Murialdo Santo. Chiusa l’attività del Collegio, i locali sono ristrutturati per accogliere il nuovo Pensionato Universitario con studenti provenienti dalla varie regioni e di provata serietà e formazione. Presso l’altare della Madonna si predispone una vetrina esposizione con le reliquie e i ricordi donati da San Pio X alla nostra Chiesa.
In questo periodo c’è il cambio di Parroco e Direttore con l’arrivo di P. Francesco Prisco, che nella sua persona riunisce i due ruoli; in futuro sarà sempre così con i suoi successori (eccetto il triennio di P. Sergio Parea solo Direttore dell’Opera Pio X).
Le trasformazioni sociali, politiche, scolastiche (le famose contestazioni, gli anni di piombo degli anni 70-80) si notano marginalmente anche nel nostro territorio con qualche disordine e scontro. L’anno 1978 è denso di avvenimenti a livello mondiale e nazionale: 3 Papi si succedono a distanza di 2 mesi: Paolo VI muore il 6 Agosto, Giovanni Paolo I muore il 28 Settembre, Giovanni Paolo II, eletto il 16 Ottobre, regnerà fino al 2005 per ben 27 anni di Pontificato, essendo beatificato poi nel Maggio 2011.
Per la Chiesa grandi e carismatiche figure di Pastori, degne di riconoscenza e di profondo magistero per il mondo moderno.
In Italia avvenimenti tragici seguono lo scorrere dei mesi, culminanti con l’assassinio di Aldo Moro, di Vittorio Bachelet e di altre figure di rilievo.
Nel 1980 si rinnova un nuovo evento per il nostro territorio: la visita e la S. Messa in Parrocchia del venerato Papa Wojtyła. Manifestazioni entusiastiche coinvolgenti dovute anche alla sua personalità e carica emotiva trainante. Commovente l’incontro con i ragazzi e i giovani delle varie associazioni.
L’anno 1982-83 vede altre opere e ristrutturazioni edilizie nell’Opera: si provvede alla riparazione del campanile, alle camere della comunità, all’impianto di riscaldamento in vari ambienti e in chiesa, come pure nelle sale delle associazioni.
Il cinema Tibur cambia volto sia nella struttura (si creano 2 sale), sia nelle rappresentazioni (cineforum e cinema d’essai); si provvede anche al rifacimento del tetto della Chiesa con nuove travi e delle finestre istoriate con un secondo rivestimento in alluminio, onde evitare infiltrazioni d’acqua e di umidità.
Nel 1984 si celebra solennemente il 75° della Chiesa. Il Direttore-Parroco P. Ettore Cunial, futuro martire in Albania, predispone particolari celebrazioni per l’occasione:
– la processione extra con la statua della Madonna (31 Maggio alle 20.00) per ricordare il 25° dell’incoronazione che viene ripetuta dell’Arcivescovo Mons. Ettore Cunial, dopo la nuova doratura della corona;
– la celebrazione eucaristica con tutti i religiosi e religiose usciti dal nostro quartiere e le cui vocazioni sono nate negli ambienti della Parrocchia;
– l’acquisto dei nuovi lampadari che ornano l’altare della Madonna,
– nella festa di S. Leonardo Murialdo (18 Maggio) cerimonia presieduta dal Cardinale Ugo Poletti, Vicario di Roma, per la consegna delle nuove regole della Congregazione alla Comunità del Pio X,
– come sempre poi la novena e la festa dell’8 dicembre molto solennizzata dalla presenza di Presuli e autorità civili.
Varie associazioni cambiano attività e alcune altre ne nascono: cessano le zelatrici, gli Uomini di Azione Cattolica; nasce la Caritas Parrocchiale, compare per breve tempo il gruppo catecumenale, nasce il gruppo turistico con gite e pellegrinaggi, l’Azione Cattolica giovani collabora nelle giornate della carità, con l’autoemoteca per le donazioni di sangue mensilmente. Nel 1986 riprende l’attività ricreativa “estate ragazzi” con numerosa frequenza di bambini e ragazzi; anche i campi-scuola per i collaboratori sono partecipati. Col passare degli anni continuano le trasformazioni sia nelle attività dell’Opera come pure in quelle Parrocchiali:
chiude i battenti la scuola elementare per diminuite presenze; le aule ristrutturate sono adibite parte per la catechesi e altre per corsi regionali d’informatica. Anche la Cappella interna dell’Opera, utilizzata in passato per le celebrazioni riservate ai soli ragazzi delle scuole e delle associazioni, viene trasformata con nuovi usi: prima come palestra di attività sportive: pattinaggio, minibasket, danza, ginnastica; ora come sala convegni per corsi universitari, conferenze, incontri di prefettura. Negli anni 90 si procede all’istallazione di un ascensore. Anche in quartiere nasce il progetto “case famiglia” per ragazzi in difficoltà familiari. La cucina della comunità si trasferisce al 2° piano vicino alla sala refettorio; il locale della Caritas presso l’ingresso laterale della chiesa viene adeguato all’uso con nuove sale. Il 1994 ci porta a vivere un nuovo avvenimento storico per la Chiesa dell’Immacolata: il superiore generale dei P.P. Giuseppini, P. Paolo Mietto è consacrato Vescovo, Vicario Apostolico nel Napo, territorio missionario dei Giuseppini in Ecuador. Consacrante il Cardinale Jozef Tomko con altri Vescovi tra cui Mons. Giulio Parise, suo predecessore al Vicariato Apostolico. Folta la presenza della Congregazione: Superiori maggiori, direttori, parroci, confratelli delle varie provincie in Italia e nel mondo. Diaconi sono i Padri Antonio Molinaro e Gianni Passacantilli che negli anni a seguire (2009) saranno rispettivamente Direttore-Parroco e Vicedirettore -Viceparroco.
La vecchia Filodrammatica Pio X, tanto famosa nei decenni passati, continua con la denominazione “Gruppo Artistico Murialdo – Teatro Insieme” con spettacoli teatrali di un certo spessore artistico, che suscitano interesse insperato tanto da essere richiesti in altri teatri cittadini.
Nasce nel frattempo con buono e reiterato successo anche la corale parrocchiale che, oltre animare le varie celebrazioni, annualmente si cimenta in concerti spesso richiesti anche fuori territorio.
In questi ultimi decenni alcune figure di confratelli, che al Pio X o in parrocchia sono stati colonne portanti di attività, ministero intenso, lasciano
questo mondo per raggiungere la casa del Padre: P. Libero Raganella, P. Giuseppe Carbone, P. Edmondo Costanzi, P. Francesco Prisco, P. Antonio Dalla Pozza, P. Ettore Cunial, senza dimenticare i Padri Danilo Missori, Francesco Milani, Adeodato e Luciano Paglia e Giuseppe Canova. Non è possibile tralasciare neppure gli avvenimenti ecclesiali riguardanti il mondo e la diocesi che in questi anni si sono succeduti: l’Anno Santo del 2000, la Giornata Mondiale della Gioventù a Tor Vergata, i Convegni Diocesani di Roma su specifiche tematiche di pastorale e di cultura, il 2° Sinodo e la Missione Cittadina che hanno impegnato sia le parrocchie come i Consigli pastorali. Il trascorrere del tempo ci ha portato così a celebrare il Centenario della Chiesa con nuovi stimoli, iniziative, prospettive e sfide che investono il territorio e la pastorale.
L’interno della Chiesa che ha mostrato vistosamente i suoi anni, rinasce ora con nuovi restauri e tinteggiature rendendola stupenda nello stile e nell’insieme architettonico, avvalorato anche da un nuovo impianto d’illuminazione. L’oratorio ha ripreso la sua attività con molto entusiasmo da parte dei ragazzi e dei giovani; la collaborazione di adulti volenterosi è molto ammirevole. Il campo di recente è stato rinnovato con un bel colpo d’occhio a vedersi e ottimo per giocarci. Una menzione lodevole va pure all’Associazione di volontariato “Casa di Pulcinella” che da un ventennio ormai svolge attività ricreativa, formativa verso tanti ragazzi disabili sviluppando in essi interesse, amicizia, condivisione ed inserendoli, ove possibile, nelle realtà sociali.

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