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12 Giugno 2016

Giubileo parrocchiale, una vera esperienza di famiglia

di Roberto Cannoni

Giubileo parrocchiale (8)Ore 14,00 di Domenica 12 Giugno, pioggia nella mattinata ma il tempo sembra migliorare e in una San Lorenzo deserta si vede un inconsueto movimento fuori la chiesa dell’Immacolata. Chi entra
poco prima delle 14,00 trova già una chiesa quasi piena, gente in fermento che prepara la statua dell’Immacolata, gente che distribuisce fazzoletti con il logo della parrocchia e libretti con la liturgia del giorno. E poi ancora gente che corre per fare delle fotocopie e gente che già fotografa il grande evento.

Ore 14,15, la chiesa ora è piena e siamo pronti per iniziare a celebrare il Giubileo parrocchiale. Dopo l’apertura del rito da parte del Giubileo parrocchiale (12)parroco Padre Antonio Molinaro si parte per il pellegrinaggio giubilare. E’ un evento storico: per la prima volta la nostra statua dell’Immacolata uscirà dal quartiere per andare alla Basilica di Santa Maria Maggiore ed incontrare la Madonna salus populi romani. E’ una bella processione quella dell’andata, composta ed in preghiera. Ma quello che la rende veramente bella sono i volti delle persone. La processione infatti è una vera esperienza di famiglia perché ci sono proprio tutti: ci sono gli scout in testa a dare il passo, i chierichetti e i bambini della Prima comunione in tunica, i bambini e gli allenatori della ASD Spes in divisa, la Statua dell’Immacolata portata dal Gruppo della Festa dell’Immacolata e dai giovani della parrocchia, e poi a seguire i sacerdoti, tutte le famiglie religiose presenti in quartiere, i Cori della parrocchia che animano la processione e tante tante persone del quartiere. Ci siamo tutti, dai movimenti ai gruppi parrocchiali, dalle associazioni alle famiglie. Ci sono i giovani animatori dell’Estate Ragazzi ed i clown dell’Associazione Giubileo parrocchiale (13)ANTAS con i camici colorati e i nasi rossi, ci sono gli anziani con il passo più lento ed i giovani universitari del Collegio San Pio X che con passo più svelto fanno la spola per portare l’acqua a chi soffre il caldo e la fatica della camminata. Da chi è in carrozzella a chi è in passeggino, da chi ha bisogno di un appoggio per camminare a chi è portato ancora nel grembo materno ci siamo tutti ed è un emozione, è davvero bello infatti vedere una famiglia unita che cammina insieme per andare verso la Casa del Padre guidati dalla cosa più importante che Gesù ci ha lasciato su questa terra, la nostra mamma celeste Maria Immacolata.

Ore 15,20, siamo in dirittura d’arrivo verso la Basilica e poche decine di metri prima che la Statua dell’Immacolata entri nella piazza, le campane di Santa Maria Maggiore iniziano a suonare. Sembra che l’intera Basilica mariana saluti l’arrivo della nostra Immacolata,  mentre i nostri canti si fondono col suono delle campane quasi da non sentire più il rumore del traffico circostante. Arrivati sul sagrato della Basilica inizia il rito di passaggio della Porta Santa. Salmo, Lettura del Vangelo e preghiera di papa Francesco, e si inizia a varcare quella porta che da sola è solo una porta, ma se varcata con la forza della Fede e la consapevolezza di stare camminando verso il Padre,Giubileo parrocchiale (33) è un forte segno di salvezza per ognuno. Si entra in Basilica, l’Immacolata ci attende già al lato dell’altare papale e si inizia la recita del Santo Rosario e qui una nuova esperienza di famiglia. A guidare il Rosario è la signora Dora che con devozione e amore guida ogni giorno la preghiera in chiesa e anche qui non viene meno la sua compostezza e sicurezza nell’indirizzare le nostre preghiere verso Maria. Preghiamo per tutta la nostra comunità ma soprattutto per i più deboli e malati ed il pensiero non può che andare a Padre Antonino che proprio in quel momento è al pronto soccorso per una brutta caduta.

Inizia la celebrazione della Santa Messa e le letture del giorno sembrano calzare a pennello per questa giornata. Dio, tramite il profeta Natan, perdona Davide per l’uccisione di Uria l’Ittita, dopo che Davide fidandosi del Signore, ha aperto il suo cuore riconoscendo la propria debolezza e scoprendo così non un Dio che punisce ma un Dio che perdona. Segue poi San Paolo che ci indica non l’osservanza della Legge, delle regole, dei costumi, del ben pensare comune come strumento di salvezza ma solo il sacrificio sulla croce di Cristo. E poi ancora la prostituta del Vangelo di Luca a cui Gesù Giubileo parrocchiale (23)perdona ogni peccato, anche quelli più gravi, perché “ha molto amato”1. In Davide, in Paolo e nella prostituta ci siamo tutti noi con le nostre debolezze, la nostra paura che Dio ci giudichi indegni di essere suoi figli e  non ci rendiamo conto che lui è il Padre che ci ha creati, che ci ha voluti, e che ci riaccoglie sempre.Giubileo parrocchiale (22)

Ore 17,30 si riparte per tornare in parrocchia, quella del ritorno è una processione ancora più bella della prima. C’è aria di festa, c’è una clima cordiale e di famiglia. E’ bello vedere giovani, adulti e anziani che collaborano per portare la statua dell’Immacolata, è bello vedere il parroco che aiuta una signora anziana a camminare lungo la strada e i giovani universitari spingere
le carrozzelle delle persone anziane o con difficoltà motorie. E’ ancora più bello vedere le pacche sulle spalle degli anziani sui giovani,
ed è stupendo sentire capi Scout, sacerdoti e fedeli scherzare lungo il cammino. E’ poi uno spettacolo unico percorrere il sottopassaggio di Santa Bibiana con i fedeli che in coro intonano Madonnella che, risuonando all’interno del tunnel, esplode in un grande applauso all’uscita, per l’Immacolata che rientra nel suo quartiere, tra le sue case e la sua gente.

Giubileo parrocchiale (39)Al rientro è bello accogliere tutti i presenti nel cortile della parrocchia, farli riposare laddove qualcuno non è più entrato da quando è cresciuto e ha smesso di giocare con gli amici in oratorio. E’ un’occasione di fare famiglia anche sentire i più anziani dire: “ma qui è  cambiato tutto! Non ricordavo le stanze colorate, o il campo da cacio in erba sintetica” e far incontrare così nuove e vecchie generazioni. E’ ancora un’occasione per fare famiglia quella di vedere il reportage sulle Opere di Misericordia nella nostra comunità. Un video forse un po’ troppo lungo ma che conteneva all’interno tutto l’amore che ognuno di noi tenta di restituire del grande Amore che ha Giubileo parrocchiale (44)ricevuto dal Padre. Un video lungo perché tante sono le realtà che praticano Opere di Misericordia nella nostra famiglia. Abbiamo chi sfama gli affamati, chi veste gli ignudi e chi visita gli anziani, i disabili e gli infermi, che sono i nuovi carcerati di oggi. C’è chi aiuta ad alloggiare i migranti che “rischiano la vita per venire laddove noi nasciamo”2  e chi insegna l’Amore di Dio a chi non è cosciente di esserne circondato. C’è poi chi perdona le offese e chi consiglia i dubbiosi, chi prega per i vivi e per i morti e chi sopporta pazientemente i giovani che vengono a chiedere un po’ di affetto anche se nascondono questo bisogno dietro l’aggressività e la prepotenza. C’è tanto amore nella nostra comunità, anche se tutto questo amore
non potrà mai eguagliare quello più grande che il Padre ha riversato su di noi.

Da oggi poi c’è anche un senso diverso di famiglia. Da oggi ci sarà una foto in più nell’album dei ricordi della famiglia dell’Immacolata. La cosa più importante ora è che ognuno di noi non chiuda quell’album e non lasci ingiallire questa foto perché questo Giubileo parrocchiale non sia la fine di qualcosa, ma l’inizio di una storia tutta nuova con il Padre.

Note:

1 Vangelo di Luca 7, 47

2 Padre Antonio Molinaro_ PdF–Preghiera di Famiglia, Giugno 2015

Guarda il video sulle Opere di Misericordia

Guarda il video dei momenti salienti della giornata

Leggi il libretto liturgico

 

 

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