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Celebrazione delle Ceneri 2018

Durante la Preghiera di Famiglia di mercoledì 14 Febbraio la comunità parrocchiale si è riunita per celebrare insieme l’Imposizione delle Ceneri. Su invito di padre Antonio vogliamo iniziare la Quaresima 2018 seguendo la Parola che abbiamo letto e meditato. Non sacrifici, ma gesti di amore concreti verso una persona precisa. Preghiera, digiuno e carità sono i tre principi del periodo quaresimali ma come dice San Paolo quella che resta, la più importante di tutti è la carità e questo è e deve essere il vero e più importante pilastro che ci accompagna fino a Pasqua.

 

Uno sguardo nella Trinità                                                 

Nel mistero della Croce il piano di Dio per la nostra salvezza

            (Padre)                       Figlio mio…

            (Figlio)                       Padre!

            (Padre)                       Spirito Consolatore…

            (Spirito Santo) Padre!

            (Figlio e Spirito)         Padre nostro…

            (Tutti)                          Padre!

 

(Figlio) L’amore dona la vita ed è pronto a prendersene cura.

            Ora Padre abbracciami perché io vado e nel nome tuo cercherò i figli nostri dispersi.

            Vado di persona Padre! Avrò con me soltanto Te.

            Da sempre attendo questa ora e il mio cuore è pieno di sete:

              compiere il sacrificio che completa la Creazione nostra: abbracciare la pecorella sperduta.

 

(Spirito)

L’abisso della solitudine si abbatterà su di Te.

La conseguenza dello “smarrimento del cuore” dei nostri poveri figli ti schiaccerà.

Ma Tu non sarai mai solo, Io sarò con Te… così anche loro potranno sapere che mai saranno separati dalla mano del Padre nostro.

 

(Figlio)

Sto per fare nuove tutte le cose e trasformare la morte in un passaggio a vita nuova!

 

(lettore)

Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

               

(Padre)

            Questi è il Figlio mio prediletto. Ascoltatelo. In Lui mi sono compiaciuto.

 

Lettore

Lo scopo del farsi povero di Gesù non è la povertà in se stessa, ma, dice san Paolo, «…perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà». Non si tratta di un gioco di parole, di un’espressione ad effetto! E’ invece una sintesi della logica di Dio, la logica dell’amore, la logica dell’Incarnazione e della Croce. Dio non ha fatto cadere su di noi la salvezza dall’alto, come l’elemosina di chi dà parte del proprio superfluo. Non è questo l’amore di Cristo! Quando Gesù scende nelle acque del Giordano e si fa battezzare da Giovanni il Battista, non lo fa perché ha bisogno di penitenza, di conversione; lo fa per mettersi in mezzo alla gente, bisognosa di perdono, in mezzo a noi peccatori, e caricarsi del peso dei nostri peccati. E’ questa la via che ha scelto per consolarci, salvarci, liberarci dalla nostra miseria. (Papa Francesco)

 

Dal libro del profeta Isaia (58,1-12)

Grida a squarciagola, non aver riguardo; come una tromba alza la voce; dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati. Mi ricercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo che pratichi la giustizia e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio; mi chiedono giudizi giusti, bramano la vicinanza di Dio: «Perché digiunare, se tu non lo vedi, mortificarci, se tu non lo sai?». Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. È forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l’uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire chi è nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua gente? Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora lo invocherai e il Signore ti risponderà; implorerai aiuto ed egli dirà: «Eccomi!». Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se offrirai il pane all’affamato, se sazierai chi è digiuno, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua oscurità sarà come il meriggio. Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono. La tua gente riedificherà le antiche rovine, ricostruirai le fondamenta di epoche lontane. Ti chiameranno riparatore di brecce, restauratore di case in rovina per abitarvi.  Parola di Dio.

 

Salmo 121  (A due cori, maschi e femmine)

Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l’aiuto?

Il mio aiuto viene dal Signore,
che ha fatto cielo e terra.

Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.

Non si addormenterà, non prenderà sonno,
il custode d’Israele.

  Il Signore è il tuo custode,
il Signore è come ombra che ti copre,
e sta alla tua destra.

                  Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.

  Il Signore ti proteggerà da ogni male,
egli proteggerà la tua vita.

                    Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri,
da ora e per sempre.

 

Lettore

Ad imitazione del nostro Maestro, noi cristiani siamo chiamati a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e a operare concretamente per alleviarle.

La miseria non coincide con la povertà; la miseria è la povertà senza fiducia, senza solidarietà, senza speranza. Possiamo distinguere tre tipi di miseria: la miseria materiale (carità), la miseria morale (digiuno) e la miseria spirituale (preghiera). (Papa Francesco)

 

Imposizione delle ceneri

Riceviamo le ceneri, segno del cammino di conversione non solitario ma “donato” prrchè accompagnato da fratelli e sorelle… nella Chiesa.

 

Ora se vuoi puoi abbracciare qualcuno e chiedergli di pregare per te, tu in cambio pregherai per lui durante questo tempo…

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